“UrbanRoom. Street artisti italiani in mostra – volume 1” è la prima mostra collettiva di street art a Napoli, promossa da Treccani Campania e da INWARD Osservatorio Nazionale sulla Creatività Urbana, nell’ambito di un più ampio accordo annuale dal titolo “Treccani ed INWARD per la street art”.
Per l’occasione, si sono aperte al pubblico le porte della prestigiosa sede napoletana di Treccani, con una prima selezione di nove opere, tra pitture e sculture, di altrettanti street artisti italiani, attraverso le quali si è voluto tracciare un significativo percorso nei diversi stili della street art affermatisi di recente: astrattismo, illustrazione, geometrismo, realismo, figurativo e lettering. Per la prima edizione sono state esposte opere di Neve, Corn79, Fabio Petani, Giulio Vesprini, La Fille Bertha, Flycat, Dado, Zeus40 e Iabo, tutte firme significative e diversificate della scena attuale.
All’openig erano presenti anche gli artisti Flycat, Zeus40 e Iabo che hanno incontrato e discusso con un pubblico curioso ed affascinato dalle loro opere e dalle loro storie.
Il programma conoscitivo e formativo sulla street art in Italia e le sue varie rappresentazioni, tra la produzione artistica e dibattito culturale, è composto anche da tre giornate di studio e collaborazione con centri di ricerca tramite tre talk dal titolo “Streeet Art: economia, estetica ed etica”.
La terza delle quattro opere di street art previste nell’ambito della prima call CREAV, programma lanciato da EAV – Ente Autonomo Volturno srl con INWARD, è stata firmata dalla coppia di street artisti beneventani Naf-Mk e Nina.
I due artisti, a completamento di un restyling della struttura, hanno riproposto un dipinto del tempo dei primi “viaggiatori” vesuviani, con due donne impegnate in una tammurriata a cospetto di un Bambino; tuttavia, l’originale ambientazione in riva al mare è stata qui sostituita da una scena più interna, anche per il posizionamento della città di Cercola sul territorio vesuviano-sommese, con l’ingresso sullo sfondo di una gigantesca quercia, dal cui nome latino “quercu” viene fuori il nome di Cercola.
L’opera dal titolo “Cercula” è stata presentata al pubblico insieme agli artisti, al presidente EAV Umberto De Gregorio e al sindaco di Cercola Vincenzo Fiengo.
La seconda delle quattro opere di street art previste nell’ambito della prima call CREAV, programma lanciato da EAV – Ente Autonomo Volturno srl con INWARD, è stata firmata da Gianluca Raro.
L’artista, a completamento di un restyling della struttura, ha realizzato, presso la stazione circumvesuviana di Santa Maria del Pozzo, una fitta distesa di fogliame nei toni del rosso e due grandi mani bianche con al centro due cuori: un riferimento alle stimmate del vicino convento che dà nome alla stazione. La mano è qui, inoltre, simbolo di accoglienza, generosità e protezione.
L’opera si intitola “Mane e mane”, un richiamo al brano musicale di Enzo Avitabile.
Direttamente da Panama, è giunto in Italia il gruppo di artisti Exo2Crew per realizzare un’opera di street art nell’ambito del programma “Bilaterale 2019”, funzionale in particolar modo allo scambio reciproco di conoscenze artistiche e culturali fra i paesi ospitanti.
Tra gli obiettivi principali di questa visita in Italia vi è, difatti, la creazione di ulteriori legami culturali da parte di Panama, già in essere con Francia, Germania e Belgio. Rogelio Chin Ho, console generale della Repubblica di Panama in Italia, ha così lanciato l’invito alla collaborazione ed INWARD ha risposto, supportando la produzione dell’opera in collaborazione con il Comune di Aversa.
L’opera, realizzata sulla facciata del V Circolo Didattico di Aversa, in via Almirante, si intitola “Zoom X 2” e porta la firma di: Álvarez (n3o), Peter Stöcker (All about the cut), Yvonne Schliewack, Jason Saenz e Víctor Alexander. Tra questi, anche alcuni artisti provenienti dalla Germania, paese partner del progetto “Bilaterale”.
Porta la firma di Biodpi, al secolo Fabio Della Ratta, la prima delle quattro opere di street art previste nell’ambito della prima call CREAV, programma lanciato da EAV – Ente Autonomo Volturno srl con INWARD.
L’artista, a completamento di un restyling della struttura, ha realizzato un ampio intervento nella stazione di Vesuvio De Meis in omaggio al medico, filosofo e patriota italiano Angelo Camillo De Meis, cui si intitolano la strada adiacente alla stazione e la stazione stessa, insieme al Vesuvio, immancabile protagonista del territorio.
L’opera si intitola “Labes” che, complici le lave cui si riferisce, connette il senso della rovina all’importanza della rigenerazione.
Luca Borriello, direttore ricerca INWARD, ha preso parte all’incontro “Stili di vita e culture metropolitane” organizzato presso l’aula Oriana de La Sapienza di Roma entro il corso di “Reti sociali e stili di vita – Laboratorio di ricerca applicata” a cura del prof. Fabrizio Martire.
Il tema della cultura hip hop dalle origini ad oggi è stato affrontato con: Ice One, rapper, produttore musicale, beatmaker e writer italiano; Amir Issaa, rapper e writer, autore di “Vivo per questo” (Chiarelettere 2017); Simone Nigrisoli, giornalista pubblicista e autore di “Walk this way – La subcultura Hip Hop dagli Stati Uniti all’Italia”; Isabella Pezzini e Bianca Terracciano, unità di ricerca “Spazio urbano, creatività e media” del CoRiS. Ha coordinato l’incontro Christian Ruggero, docente di Giornalismo radiotelevisivo del Coris – Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale – Sapienza.
Il team di INWARD ha partecipato a Oltre i Muri: 20 anni del Progetto MurArte., iniziativa storica e illuminante della Città di Torino, per contribuire, con la propria esperienza ventennale, a due giornate di lavoro sul tema della street art e della creatività urbana, con particolare sguardo alle prospettive future e alle politiche rivolte ai giovani.
La prima sessione ha visto il contributo di Salvatore Pope Velotti, direttore sviluppo INWARD, per parlare del valore dell’arte urbana, di festival, mercati ed istituzioni insieme a: Ruben Marchisio, Associazione Monkey’s Evolution; Riccardo Lanfranco, Associazione Il Cerchio E Le Gocce; Simona Gavioli, Associazione Caravan SetUp; Emanuela Caronti, Associazione Linkinart- Walk The Line; Matteo Bidini, Street Levels Gallery; Vincenzo Costantino, Altrove; Riccardo Rizzo, Associazione Volantarius.
Durante la seconda giornata Luca Borriello, direttore ricerca INWARD, ha espresso i suoi saluti di indirizzo insieme a Marco Giusta, assessore alle Politiche Giovanili e Periferie della Città di Torino; Francesco Casciano, sindaco di Collegno; Roberto Mastroianni, UniTo; Valeria Mazzesi, Comune di Ravenna – Coordinamento Tavolo Street Art GAI – Giovani Artisti Italiani; Luisa Papotti, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio Città Metropolitana di Torino; Luigi Vergallo, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli; Mario Cerutti, Lavazza S.p.A. Nel pomeriggio della seconda giornata, al tavolo dedicato alla street e al neo muralismo, si è discusso di documentazione e conservazione, istituzionalizzazione e molto altro, insieme a Edoardo Di Mauro, Associazione MAU; Germano Tagliasacchi, Fondazione Contrada Torino; Associazione Monkey’s Evolution; Associazione Il Cerchio e Le Gocce; Annarita Marocchi, Ancitel; Luca Ciancabilla e Gian Luca Tusini, Università di Bologna, Dipartimenti delle Arti e dei Beni Culturali; Dominique Maria Scalarone, CAPuS, Università di Torino.
A termine dell’evento il Comune di Torino ha rilasciato un comunicato stampa consultabile cliccando qui.
Il team di Inward si impegna in una nuova campagna dal titolo #ClimateChange, firmata dallo street artista IABO. Il progetto presenta, in una chiave tutta pop, tipica dell’artista napoletano, l’impatto del Climate Change sulle popolazioni mondiali: troviamo perciò un Indio attonito che vede fioccare nella foresta e un Inuit che inizia a sudare per il caldo sui ghiacci.
Da anni la street art attenziona, grazie a numerosi artisti e l’impiego di differenti tecniche di lavoro, le possibili conseguenze ambientali legate ai cambiamenti climatici; proprio per questo, utilizzando la forza visiva della poster art, si è avvertita la necessità di dare vita ad una nuova campagna di sensibilizzazione.
Le gigantografie sono state collocate a Roma, in appositi spazi pubblicitari, e a Napoli, grazie alla collaborazione di EAV – Ente Autonomo Volturno con un’installazione presso la stazione Circumvesuviana di Piazza Garibaldi. L’intento è quello di creare informazione suscitando, al tempo stesso, interesse e curiosità verso uno degli argomenti più delicati del nostro secolo.
Gli artisti, come primo step, hanno realmente fotografato alcuni bambini che vivono lì: due di loro sono stati rappresentati, tra tenui colori, proprio al centro della facciata, intenti a leggere due libri; ai lati, invece, gli artisti hanno disegnato una schiera di fenicotteri rosa: in pochi sanno, infatti, che quest’animale è simbolo di rinascita, proprio come la fenice.
Il team di INWARD ha prestato supporto metodologico e tecnico per la realizzazione del murale “Guardando il Cielo” firmato da Mr. Pencil, artista urbano selezionato nell’ambito di Assafà – A Social Street Art Festival Affair, il primo festival di social street art a Napoli, dal Laboratorio di Educativa Territoriale “Il Quadrifoglio Miano” .
Il LET ha sede nel quartiere di Miano, periferia nord di Napoli, territorio caratterizzato da un contesto territoriale ad alto livello di disagio sociale. Tale svantaggio socio-culturale si ripercuote sulla vita dei ragazzi determinando una condizione di grave rischio che – quando non risolto positivamente – sfocia in situazioni di marginalità sociale.
Il team di INWARD ha prestato supporto metodologico e tecnico per la realizzazione del murale “Metamorfosi” firmato da Fabio Petani, artista urbano selezionato nell’ambito di Assafà – A Social Street Art Festival Affair, il primo festival di social street art a Napoli, dal Laboratorio di Educativa Territoriale “Il Brutto Anatroccolo – Casa Generalizia”.
La realtà del LET, presente nel Rione Luzzatti – Ascarelli da più di un decennio, ha l’obiettivo di porre al centro i minori e i giovani, in particolare quelli più svantaggiati. Gli interventi coinvolgono tutte le agenzie educative possibili risultando un valido aiuto in un territorio così complesso.
Il tema-valore scelto dai bambini e dai ragazzi del Laboratorio per la realizzazione del murale è la Trasformazione. Dopo aver condiviso, durante i laboratori, in che modo valorizzare la grande piazza Salvatore Lo Bianco, i partecipanti hanno scelto l’artista torinese Fabio Petani che ha realizzato un raffinatissimo ibiscus rampicante, caratterizzato da una corolla gialla che si trasforma in un sole.
Assafà è un programma annuale di creatività urbana per il sociale ed è il primo festival di social street art a Napoli . Il programma è promosso dall’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Napoli, guidato dall’assessore Roberta Gaeta, con il supporto metodologico e tecnico di Arteteca / INWARD Osservatorio Nazionale sulla Creatività Urbana, insieme ai Laboratori di Educativa Territoriale della Città di Napoli.
Il team di INWARD ha prestato supporto metodologico e tecnico per la realizzazione del murale “Le avventure degli animali di Incantia” firmato da Alessio Bolognesi, artista urbano selezionato nell’ambito di Assafà – A Social Street Art Festival Affair, il primo festival di social street art a Napoli, dal Laboratorio di Educativa Territoriale “L’Orsa Maggiore”.
Il LET opera in un’area debole della città di Napoli, quale il quartiere di Soccavo, e la sua finalità generale è sostenere lo sviluppo di una comunità territoriale solidale attraverso una presenza complessa ed articolata che utilizzi uno sguardo ampio sui componenti più fragili.
Proprio per questo il tema-valore scelto dai bambini e dai ragazzi per la realizzazione di un murale è la Comunità. L’artista selezionato, invece, è Alessio Bolo Bolognesi, originario di Ferrara, che ha deciso di parlare a tutti, indipendentemente dall’età, di cittadinanza attiva, creando una metafora con il mondo animale.
Il murale, dal titolo “Le avventure degli animali di Incantia”, è stato realizzato su una delle pareti del plesso della scuola G. Nosengo, e rappresenta un elefante, un leone ed un coccodrillo protetti da un leggero tetto di piume: tutti dettagli ispirati alla storia collettiva che i partecipanti hanno ideato, scritto e inviato all’artista.
Assafà è un programma annuale di creatività urbana per il sociale ed è il primo festival di social street art a Napoli . Il programma è promosso dall’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Napoli, guidato dall’assessore Roberta Gaeta, con il supporto metodologico e tecnico di Arteteca / INWARD Osservatorio Nazionale sulla Creatività Urbana, insieme ai Laboratori di Educativa Territoriale della Città di Napoli.
Il team di INWARD ha prestato supporto metodologico e tecnico per la realizzazione del murale “Inclusione” firmato da Umberto Koso Lodigiani, artista urbano selezionato nell’ambito di Assafà – A Social Street Art Festival Affair, il primo festival di social street art a Napoli, dal Laboratorio di Educativa Territoriale “Il Quadrifoglio Fuorigrotta”.
La Cooperativa è presente sul territorio della X Municipalità da oltre trent’anni anni, dove ha sviluppato e realizzato progetti di ricerca, formazione ed interventi operativi nel campo della marginalità e del disagio giovanile, in particolar modo operando nei quartieri di Bagnoli e Fuorigrotta.
I bambini ed i ragazzi del LET hanno lavorato sul valore universale dell’Inclusione. L’artigianato, lo sport (in particolar modo il rugby) e la partecipazione al Carnevale di quartiere hanno fatto sì che con la praticità ed il divertimento tutti i minori ne comprendessero necessità ed importanza. Il nome dell’artista selezionato è quello di Umberto Koso Lodigiani, originario del quartiere e perciò già molto vicino alle dinamiche del territorio.
L’artista ha realizzato tanti tasselli che si uniscono insieme perfettamente, senza difficoltà o costrizione, formando un solo unico grande puzzle compatto: tutti gli elementi grafici, infatti, sono così diversi tra loro che figurano azioni di inclusione reciproca. Da tutto ciò deriva il titolo dell’opera, realizzata sulle pareti della scuola I.C. Michelangelo Augusto. Su questa grande parate la rappresentazione dei caschetti sembra riferirsi al glorioso e poi critico trascorso industriale del territorio che ospita l’opera. Anche la presenza delle foglie non è casuale: si tratta dell’unico elemento a fuoriuscire dalle macchie di colore perché la natura ha una forza che non può essere contenuta in nessuna forma.
Assafà è un programma annuale di creatività urbana per il sociale ed è il primo festival di social street art a Napoli . Il programma è promosso dall’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Napoli, guidato dall’assessore Roberta Gaeta, con il supporto metodologico e tecnico di Arteteca / INWARD Osservatorio Nazionale sulla Creatività Urbana, insieme ai Laboratori di Educativa Territoriale della Città di Napoli.
Il team di INWARD ha prestato supporto metodologico e tecnico per la realizzazione del murale “La Fiducia” firmato da Riccardo Matlakas, artista urbano selezionato nell’ambito di Assafà – A Social Street Art Festival Affair, il primo festival di social street art a Napoli, dal Laboratorio di Educativa Territoriale “Fondazione Famiglia di Maria”.
Dopo aver seguito diversi incontri basati sull’avere in fiducia in sé stessi, in particolar modo tramite l’utilizzo dei disegni per i più piccoli e l’utilizzo del corpo per i ragazzi, i membri del LET hanno scelto l’artista Matlakas per rappresentare il valore selezionato: la Fiducia. Non è stato facile trasformare le idee dei bambini e dei ragazzi in un grande murale, ma l’artista, napoletano e nativo di Scampia, ha fatto sì che, con immediatezza e genuinità, il valore prescelto dai minori del LET arrivasse a tutti in maniera universale.
L’opera si intitola, infatti, “La Fiducia” e rappresenta i membri di una comunità impegnati, nel quotidiano, a creare le basi per la fiducia in sé e negli altri. La Fiducia, del resto, è ciò che ci consente di costruire percorsi comuni, di stringere relazioni e legami e, soprattutto, di esplorare l’inesplorato senza timore alcuno, lasciandoci guidare dall’istinto o, semplicemente, da chi ci vuole bene. Un messaggio molto importante per i giovani e giovanissimi del territorio campano e non solo e che adesso vede proprio nel quartiere di San Giovanni a Teduccio la sua più vivida rappresentazione.
Assafà è un programma annuale di creatività urbana per il sociale ed è il primo festival di social street art a Napoli. Il programma è promosso dall’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Napoli, guidato dall’assessore Roberta Gaeta, con il supporto metodologico e tecnico di Arteteca / INWARD Osservatorio Nazionale sulla Creatività Urbana, insieme ai Laboratori di Educativa Territoriale della Città di Napoli.
Grazie alla sinergia creatasi con il Comune di Angri, il team di Inward ha curato la realizzazione di una grande opera di street art su facciata nel Rione Alfano, dedicata al Santo patrono della città: San Giovanni Battista.
L’intervento, firmato da Marta Lorenzon con il supporto di Nicholas Perra, dal titolo “Stay Angri, stay foolish”, ha catturato l’attenzione degli angresi, in particolar modo durante la processione dedicata al patrono, svoltasi domenica 30 giugno. Durante la serata, tra riti religiosi e fuochi d’artificio, gli artisti hanno avuto la possibilità di partecipare ad un significativo ed entusiasmante momento di aggregazione non solo religioso ma anche culturale.
La festa patronale di San Giovanni Battista ad Angri affondale sue radici, infatti, in una leggenda di molti secoli fa e vede proprio nella sfilata della statua del Santo il momento saliente dei festeggiamenti: partendo dalla figura ieratica del Santo, Marta Lorenzon ne ha rielaborato, con la sua particolare cifra stilistica, il carattere espressivo con pennellate e rullate leste insieme a tratti materici. Ad armonizzare il tutto, una sintesi floreale che ricade all’altezza del busto, in riferimento al manto color rosso porpora e arricchito da petali dorati inanellati e ai fiori di stagione sistemati per la devozione del Santo e per abbellire la città.
Dopo il lancio della raccolta fondi “I Colori del Rione”, partita ufficialmente giovedì 7 giugno 2018 grazie ad Anema&Coop sulla piattaforma di crowdfunding Meridonare – Fondazione Banco di Napoli, allo scopo di valorizzare tramite la street art il Rione Luzzatti Ascarelli, sono partiti anche laboratori creativi nel cuore del quartiere.
Il progetto ha difatti prima coinvolto gli abitanti in un processo di co-creazione che ha visto professori e tutor impegnati con i giovanissimi studenti della classe 3E dell’Istituto Comprensivo Ruggiero Bonghi nella creazione di elaborati visivi suggestionati dalla lettura del romanzo ”L’amica geniale” di Elena Ferrante. Del resto sono proprio le strade, le storie e le persone del Rione ad aver ispirato una delle scrittrici più influenti dell’ultimo decennio. Poi, in un secondo momento, è stato scelto lo street artist che avrebbe realizzato il grande intervento: Luis Gomez De Teran.
La produzione ha titolo “Nient’altro importa” e mostra due volti di giovanissime ragazze che si tengono vicine forse per darsi coraggio e sostegno reciprocamente. Gomez ha difatti scelto di citare la tela intitolata “La tempesta” del pittore francese e realista William Adolphe Bouguereau, il grande artista che amava campionare dal popolo i propri soggetti, continuando a dipingere ritratti perfetti a dispetto della tecnica fotografica allora inventata. Lo squarcio centrale aperto sull’opera è la firma stilistica di Gomez, un passaggio brusco ma necessario dal bianco e nero al colore, per la rinascita dell’intero quartiere nel segno della bellezza.L’iniziativa è stata coordinata dal team di Inward con la promozione di NAStartUP con il patrocinio morale e il nulla osta della Municipalità 4 del Comune di Napoli e la sponsorship tecnica di Cromology. Il murale è il primo del programma di riqualificazione artistica e rigenerazione sociale “Rione dei Murales”.
Il team di Inward ha festeggiato i 795 anni dell’Università laica più antica del mondo con la street art, curando la realizzazione di un omaggio alla grande personalità scientifica di Darwin, posto all’ingresso del Dipartimento di Biologia del complesso di Monte Sant’Angelo dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e firmato dai due street artisti campani Fabio Biodpì Della Ratta e Gianluca Raro.
Oltre al volto dello scienziato elaborato con la tecnica manuale dello stencil a ritaglio e copertura cromatica a livelli, che fa apparire il grande ritratto come fosse un’antica stampa, si accompagnano tre elementi biologici a lui comunemente riportati: tartaruga, fringuello ed orchidea. Il tutto è avvolto in un fogliame denso e ritmico, fin sopra le due colonne: il risultato è un piccolo ambiente tridimensionale e percepibile nella sua interezza come opera d’arte murale, fino alla targa informativa dell’intervento dalla quale un QRCode rimanda il visitatore alla pagina di Wikipedia dedicata a Darwin.
“Naturalevoluzione”, questo il titolo dell’opera, coniuga dunque la riqualificazione di uno spazio comune, la produzione visiva a firma di noti artisti che restituisce valore, l’informazione in riferimento ad elementi scientifici del Dipartimento e l’uso delle tecnologie per sollecitare l’interazione degli studenti.
L’opera è stata presentata al pubblico in occasione del compleanno dell’Ateneo federiciano ed è stata svelata dal rettore Gaetano Manfredi e dal direttore ricerca Inward Luca Borriello, con la partecipazione dei professori, degli studenti e degli artisti.
Il primo dei laboratori di street art per il progetto “OpenSPACE: Spazi di Partecipazione Attiva della Comunità Educante” è partito dalla città di Reggio Calabria.
Qui Mattia Campo Dall’Orto ha dato vita all’opera “Le tarantelle di Gianna”; dall’analisi del materiale ricevuto e dall’incontro avuto con gli studenti, l’artista ha isolato alcuni elementi significativi per valenza simbolica e potere iconografico. Tra gli antichi mestieri perduti si è concentrato su quello del cantastorie, metafora della conoscenza che si tramanda da individuo ad individuo, proprio come il rispetto per la cultura e l’amore per il proprio territorio. La volontà di intersecare i tamburelli di due cantastorie di diversa età e sesso indica il confronto generazionale fra continuità e rottura. Dei pattern geometrici marcano ulteriormente la frammentazione e la complessità di questo confronto. Tra gli elementi paesaggistici scelti vi sono la pietra e il fico d’india: la prima richiama le antiche case, costruzioni rappresentative del passato; il secondo simboleggia il colore, la vita e l’acqua. Sulle pietre sospese vi sono figure di animali, piante, case e oggetti ricorrenti nei disegni degli studenti.
Imparare a conoscere il territorio in cui si è nati e in cui si vive vuol dire iniziare a conoscere anche sé stessi: il grande murale, che diviene dunque un nuovo punto di riferimento del quartiere e alla cui creazione i giovani studenti sentiranno di aver concretamente contribuito, lascia così una nuova traccia che potrà in futuro fungere da stimolo per altri giovani e curiosi studenti del territorio.
Il progetto, selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto alla povertà, è guidato da ActionAid Italia in partnership con Bayty Baytyk, Cittadinanzattiva Onlus, CONI, Fondazione L’Albero della Vita – onlus, Federgat, Giovanni Paolo II, Inward – Osservatorio Nazionale sulla Creatività Urbana, Mario Cucinella Architects, JA Italia, Comune di Bari, Città di Reggio Calabria, Comune di Palermo e “Laboratory for Effective Anti-poverty Policies (LEAP) – Università Bocconi”.
Dopo una prima fase di Formazione e una seconda di Tutoraggio, si è concluso lo Stage che ha visto i quaranta beneficiari di Oculus – Giovani Operatori per la Creatività Urbana impegnati in attività di relazioni con enti pubblici e territorio, curatela artistica, logistica e tecnica, comunicazione e promozione.
Vesod, l’artista selezionato dai quaranta beneficiari per la realizzazione dell’opera, ha creato un intervento che si sviluppa sulle due facciate principali di una torretta sita in viale Codalunga, in gestione ai AcegasApsAmga, nella città di Padova: da una parte lo spirito, la chiave d’accesso all’infinito, dove lo sfondo si apre al cielo giottesco stellato; dall’altra la materia ovvero le monete scintillanti e la navata della Cappella, che fanno da sfondo ad un gruppo di astanti.
L’artista, molto apprezzato anche dalla comunità residente, ha scelto di reinterpretare una delle scene affrescate da Giotto all’interno della Cappella degli Scrovegni: il Compianto sul Cristo morto. Da qui il titolo dell’opera “Compianto, tra spirito e materia”, che si accompagna alla candidatura della città alla World Heritage List UNESCO, assieme ai cicli pittorici del Trecento, grazie al progetto Padova Urbs Pict, capitale mondiale della pittura del Trecento.
Oculus è un programma ideato e guidato da Amesci e Inward – Osservatorio Nazionale sulla Creatività Urbana in partnership con le tre ACU Il Cerchio E Le Gocce di Torino, Macross Acu di Trieste e Xpression di Bergamo, oltre a Associazione Culturale Khorakhanè di Abano Terme. Oculus è un programma innovativo finanziato dal Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri, vincitore del bando nazionale “Giovani Talenti”.
Il team di Inward ha partecipato alla seconda edizione di Urban Art Ventures nella città di Volos (Grecia) organizzato da Jugend-& Kulturprojekt e.V. e Urban Act.
Si sono condivise idee e buone pratiche per approfondire la conoscenza sulla street art internazionale, presentando il modello di valorizzazione tra ricerca e sviluppo ed il Parco dei Murales di Ponticelli. Per l’occasione è stata curata anche la realizzazione di una facciata insieme ad artisti di fama internazionale quali Stamatis Laskos, Kostis Damoylakis e Sokar Uno sul tema dell’empatia. Una scelta quanto mai delicata ed opportuna: l’intervento è stato difatti realizzato nel cortile della scuola “EEEEK Volos: Educational and Vocational Center for Young People with Disabilities” che accoglie bambini con disabilità. La figura del gatto è un richiamo alla pet terapy, attività fondamentale per i giovanissimi che frequentano l’istituto.
Silvia Scardapane, capostaff Inward, ha seguito anche la parte più sociale del progetto, accompagnando i bambini, insieme alle insegnanti, in un percorso di conoscenza dell’arte urbana attraverso l’uso delle immagini, toccando alcuni concept come il rispetto e la cura del mondo animale e della natura. Il percorso ludico-educativo ha aiutato i bambini ad esprimere la propria creatività: puntando sulla forza e sull’impatto dell’arte figurativa, ma anche sul potere cromoterapeutico dell’arte astratta, i bambini hanno espresso idee e suggestioni.
Il team di Inward è stato invitato come rappresentante nazionale al meeting “Creative Europe” organizzato da CityLeaks nella città di Colonia per provare ad intensificare, insieme ad altri organizzatori di festival e curatori di street art europei, un dialogo su curatela dell’arte nello spazio pubblico ed impegno scientifico e istituzionale verso l’arte urbana.
Durante le tre giornate di dialogo e confronto, CityLeaks ha promosso anche l’idea di un progetto europeo sulla street art. Con noi hanno partecipato: Susan Hansen di NUART FESTIVAL; David Demougeot di Bien Urbain – Art dans et avec l’espace public; Maelle Lep e Fred Entringer di Kulturfabrik Esch-sur-Alzette; Hendryk Busse di Freiraumgalerie; Bart Temme di Street Art Cities; Jens Besse di Murals of the Future e Georg Barringhaus di Citylikeas.
Nell’ampia cornice dell’Accordo di Collaborazione tra Spagna e Napoli, Inward Osservatorio Nazionale sulla Creatività Urbana ha promosso insieme con FOQUS Fondazione Quartieri Spagnoli Onlus, la missione di street art denominata “Operazione Don Pedro”, ispirata all’opera “Don Pedro” realizzata dall’artista Iabo negli spazi della Fondazione per avviare una riflessione nuova sulla figura del viceré spagnolo che fece edificare i Quartieri.
La terza delle tre stazioni dipinte nell’ambito del progetto Operazione Trasparenza si intitola “Soletudine” ed è stata realizzata dall’artista Corn79 presso Grotta del Sole.
Sull’intero complesso, che è ubicato lungo la ferrovia circumflegrea che porta a Monterusciello, l’artista ha interpretato il tema della luce, rappresentando una personale visione del disco solare nelle sue varie posizioni nel cielo. Per questo il titolo vuole essere un omaggio creativo alle personalità più solari, a chi è solito inondarsi di sole, anche se lontano dal centro.
La trasformazione della stazione si è completata con l’intervento di applicazione ed installazione “solari” a cura degli studenti dell’Accademia delle Belle Arti di Napoli.
Tutti gli incontri e le produzioni di questo progetto di creatività urbana, che ha visto il restyling delle stazioni di Dazio, Agnano e Grotta del Sole, sono stati documentati dal famoso regista Stefano Incerti in un video-racconto dedicato a tutta l’iniziativa. Il documentario, realizzato insieme agli studenti del Corso di Cinema, è stato presentato al pubblico presso l’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti di Napoli.
Nell’area esterna di pertinenza della fermata, infatti, è stato realizzato un campetto da basket in collaborazione con l’Associazione Baskin – Basket inclusivo. Si tratta di un basket playground ad uso normodotati e persone su carrozzina. L’attività sportiva del Baskin, BASKet INclusivo, permette la pratica di questo sport su un regolare campo da basket ma con l’aggiunta di canestri di dimensioni e altezze ridotte posizionati a metà campo e ne consente la partecipazione alle persone con disabilità.
L’intervento artistico si accompagna quindi ad un lavoro più articolato di rivisitazione di spazi e funzioni della stazione all’insegna del sociale.
La seconda delle tre stazioni dipinte nell’ambito del progetto Operazione Trasparenza si intitola “Acido solforico” ed è stata realizzata dallo street artista Fabio Petani nella stazione di Dazio.
In seguito al ripristino delle pareti, l’artista ha realizzato una vera e propria invasione floreale che ha avvolto la stazione creando un naturale continuo con la flora circostante.
Sulla banchina invece sono distinte in tre pannelli di cemento, come pagine di erbario, tre tipi di piante tipiche dell’area intorno ai Campi Flegrei: mirto, alloro e rosmarino. Per enfatizzare l’effetto dell’intervento sono state mescolate, nella pittura nera che è stata utilizzata, le tre essenze delle piante quindi il mirto odora di mirto, l’alloro di alloro e il rosmarino di rosmarino.
Tutti gli incontri e le produzioni di questo progetto di creatività urbana, che ha visto il restyling delle stazioni di Dazio, Agnano e Grotta del Sole, sono stati documentati dal famoso regista Stefano Incerti in un video-racconto dedicato a tutta l’iniziativa. Il documentario, realizzato insieme agli studenti del Corso di Cinema, è stato presentato al pubblico presso l’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti di Napoli.
La nona delle dieci opere nate dalla collaborazione di Inward con EAV – Ente Autonomo Volturno è firmata dall’artista Alessandro Ussia in arte Xel e si intitola “Costiera Tones”.
Alla stazione di Sorrento, lo street artista Xel, noto per il suo stile giocoso e colorato, ha dipinto l’intero muretto della banchina con una vera a propria distesa di casette nel modo tipico della costiera, con il mare e i giallissimi immancabili limoni.
Sulla piazzetta, invece, è stata dipinta una facciata che sviluppa in verticale i colori dell’abitato locale. Entrambe le opere vogliono essere un saluto a chi arriva e a chi parte dalla bellissima città di Sorrento.
L’ottava delle dieci opere nate dalla collaborazione di INWARD con EAV – Ente Autonomo Volturno è “Accumulo” firmata dallo street artista Luigi Loquarto.
Ultimati i lavori di ristrutturazione della stazione di Gerolomini, sulla linea Cumana, Luigi Loquarto, che da sempre lavora sulla geometria organica, è stato suggestionato dalla prossimità del mare e dal territorio puteolano per giocare con durezza, magnetisimo e proprietà ottiche dei minerali. Il risultato è una grande pietra scomposta in due sezioni e che ricorda anche la Regione Puglia da cui l’artista proviene, con una particolare profondità delle cavità messe in rilievo, delle ombre e dei colori.
Nell’intervento troviamo, infatti, un vero e proprio accumulo di pietre, marine o vulcaniche, ma comunque porose e sospese, micromondi per esseri infinitamente piccoli che non si vedono ad occhio nudo ma che esistono; si tratta, per questo, anche di una riflessione sulla relatività della nostra esistenza al mondo.